venerdì 28 novembre 2008

Crampi

Lunedi scorso: ultime vasche in piscina. Dorso (maledetto!). Track! Crampo al piede e al polpaccio destro. Chiunque abbia avuto un crampo sa quanto sia doloroso. Fidatevi, averlo in acqua è centomila volte peggio. Ti si blocca la gamba, senti un dolore pazzesco e non sai che fare. Niente di grave, comunque.
Mercoledì: ho ancora il polpaccio dolorante e ho paura di morire in acqua. Sorpresa. Nessun problema e oretta di nuoto passata ottimamente.
Venerdì, cioè oggi: ultime due vasche. A piacere. Ok, la prima la faccio a stile libero, la seconda a dorso. La prima va bene (prima o poi riuscirò a farla tutta senza fermarmi, ci sono quasi!), la seconda bene fino all'ultima bracciata. L'ultimissima. TRRRAAACCKKK. Il crampo peggiore della storia. Tutti escono dalla piscina e io resto lì in acqua facendo finta di niente (mai lamentarsi. I deboli si lamentano. I forti hanno il coraggio di piangere). Dopo un minuto riesco ancora dolorante. Speriamo passi.

Questo è il crampo fisico. Poi c'è il crampo che porto dentro. Mio fratello è ripartito per altri quattro mesi. Non è tanto la lontananza (oddio, forse lo sento più ora che è lontano!), quanto il fatto che sarà il primo Natale senza di lui. Sto diventando un ometto. E, malinconia a parte, mi sento abbastanza preparato.

A parte 'sto cazzo di crampo al polpaccio.

3 commenti:

Emilz ha detto...

A me il crampo mi viene sempre al mignolo del piede o sotto la pianta.

Anonimo ha detto...

croulitn

ma mi sentivo "inspirato". volevo scriverte qualcosa di bello, sentito, che ci avrebbe fatto piagne nzieme ma porcatana la "verifica parola" ma proprio smuntat... par o nome e na mericina!!!

ps: continua effetto "I" er terrible!!

Anonimo ha detto...

Condivido il crampo spirituale. Quando si vive lontani da qualcuno a cui si tiene, quando partono è sempre tremendo...

Zen