domenica 29 marzo 2009

Il figliol prodigo

Sono tornato a casa due giorni fa. Inutile stare a raccontarvi le cose successe o i singoli aneddoti, mi annoierei io per primo a scriverli. Sappiate solo che se incontro ancora qualcuno che mi guarda con aria schifata quando gli dico che non ho visitato Venezia giuro che lo prendo a calci. Badate.

Più o meno sto dicendo a tutti che mi sono rilassato in questa settimana, ma a pensarci bene non è mica tanto vero. Più che altro ho avuto tempo per pensare e, anche se sembra una cazzata, isolarsi dal mondo ti costringe a farlo e, volente o nolente, riesci a vedere le cose con una prospettiva molto diversa, a partire proprio dalle persone che ti circondano. Ora sono di nuovo qui e in appena un giorno sto tornando a esaurirmi come prima, ma pazienza. Per poter andare via da qui devo essere io a sgobbare, quindi inutile lamentarsi.

Ma non voglio parlare di queste cose, lo sapete che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ho avuto modo di re-incontrare degli amici in quel di Bologna e, al di là del piacere in sè nel rivederli, questi mini-incontri che faccio più o meno ogni anno mi fanno sentire strano. E' una cosa bellissima il fatto che attraverso dei determinati collegamenti si finisca con l'incontrare certe persone, sparse per tutta Italia, tutte diverse tra loro. Gente che magari non avresti mai cacato di striscio se avessero vissuto nel tuo stesso paese, magari nella tua stessa via. E attraverso di loro conoscere altre persone, che probabilmente non rivedrai più ma con cui hai condiviso un pezzetto della tua vita. Non sono tanto bravo a spiegare come mi sento in questi casi, ma penso che l'incontro con ogni singola persona in piccola parte ci arricchisca sempre, nel bene o nel male. E senza un giochino virtuale frequentato da poveri pazzi ora un ragazzo di Napoli non avrebbe i pupazzeti di Hulk Hogan e Andrè The Giant sulla mensola sopra il suo letto; un ragazzo sardo che vive a Bologna non avrebbe il peluche di Ciro, l'orsetto parlante e la videocassetta di "Napoli: Serenata Calibro 9"; un professore precario di Cesena non avrebbe una locandina che pubblicizza un fanta-cinema e relativi adesivi... e a sua volta io non avrei il fumetto "Watchmen" di cui sono innamorato. E, chiusura del cerchio, chi avrebbe mai previsto che il film tratto da questo fumetto l'avrei proprio visto a Bologna in quest'occasione?
Cazzo, quanto è strana la vita...

domenica 22 marzo 2009

L'emigrante

Sono sdraiato su un letto matrimoniale e scrivo con il computer appoggiato sulle ginocchia. No, non ho intenzione di distruggermi le gambe nè mi sono sposato all'improvviso. Semplicemente, sulle gambe ho il portatile di mio fratello e sono in un letto matrimoniale perché sono andato a trovarlo a Venezia (a Meolo, per esse pignoli). Non potete nemmeno immaginare la pace che ci sia qui. Una casetta isolata in mezzo alla campagna; il rumore di un ragazzino che gioca a pallone o il passaggio di qualche treno sono le uniche cose che rompono il silenzio. Non so cosa farò in futuro, nè cosa mi aspetta, ma vorrei vivere esattamente in un posto come questo. Fuori c'è una bellissima giornata anche se fa freddo e volendo potrei uscire e farmi una bella corsetta dato che c'è anche una lunga pista pedonale immersa nel verde.

Poi, se siete di quelli che vedono il bicchiere mezzo vuoto,vi informo che sono chiuso a chiave nella mia stanza. Che in quella di fronte c'è un ragazzo rumeno che condivide con me la cucina. Che nel bagno il bidet è rotto. Che ci sono insetti di ogni tipo che spuntano qua e là a sorpresa. Dulcis in fundo, il proprietario della casa è un tedesco misterioso di cui non ho ancora fatto conoscenza. Fa il pittore, è vedovo e ha due figli piccoli. Ha una leggerissima somiglianza con David Cronenberg e non ho il coraggio di uscire di qui, per paura che possa chiudermi in cantina e fare chissà quali esperimenti.

Però che pace!

venerdì 13 marzo 2009

Il Piag(no)ne

Rileggo i miei ultimi post e sono abbastanza tristi. E quando sono triste un po' troppo a lungo poi mi girano i coglioni...
OK, non è stato un bel periodo per me. OK, ho tanti pensieri per la testa e altri ancora ne avrò in futuro. OK, ho l'impressione di guardarmi intorno e di non aver ancora combinato niente. OK, OK, OK... OK un par di palle, io non ci sto.
Sono sempre stato uno che vedeva il bicchiere mezzo pieno e leggere i miei ultimi post malinconici è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Credo che nei momenti no cercare di fare qualcosa per reagire non serva a niente. Il miglior modo è star giù fino in fondo e combattere così. Affrontare il dolore, prenderlo a pugni, farsi prendere a pugni e, alla fine della contesa, darsi una bella stretta di mano e dirsi: "Amici come prima".
Non sono qui per fare finti proclami tipo: "Ah, ho messo il passato alle spalle", mentirei a voi e a me. Ma non sono nemmeno di quelli che per due anni stanno ancora lì a piangersi addosso come se avessero perso chissà cosa (poco, molto poco, fidatevi). Mi farei schifo da solo a vedermi così. E quindi vado avanti. Tutti i "se", i "ma" e i "forse" li lascio a chi è troppo stupido per capire che di vita ne abbiamo una sola e rimpiangere le cose è solo un modo per non godersi tutto quello che c'è intorno.
Con questo cosa voglio dire? Boh, non lo so nemmeno io. Ma intanto l'ho detto.

E se qualcuno me lo spiega mi fa un favore.

venerdì 6 marzo 2009

Non si guarda indietro

Our love has changed,It’s not the same,
And the only way to say it,
Is say it, It’s better.
I can’t conceal,
This way I feel,
For all the time we spent together, forever, just get’s better.
See what I’m tryna say is,
you make things, better.
And no matter what the day is, with you here, it’s better.
I’ll stand by you,
If you stand by me,
I think it’s time I reveal,
Cos I believe it,
It’s better.
See what I’m tryna say is,
You make things, better.
And no matter what the day is,
With you here, it’s better.
The more I talk to you, I fall in love with, everything you do.
….
See what I’m tryna say is,
You make things, better,
And no matter what the day is,
With you here, it’s better.
Our love has changed,
It’s not the same,
And the only way to say it, Is say it, it’s better

giovedì 5 marzo 2009

Zac Zac!

Se in questi giorni dovessi morire, mi raccomando, vendicate la mia morte.

E poi vendicatevi di chi si è vendicato della mia morte, così impara a farsi i cazzi suoi, lo stronzo.