mercoledì 24 settembre 2008

Tutti felici

Ieri mia nonna ha compiuto ottant'anni. Dovreste vederla la nonnina (se il vecchio blog non fosse andato perso c'era un bel topic su di lei): ha mille acciacchi, è mezza rincoglionita (o lucidissima, non l'ho ancora capito), si lamenta sempre di tutto, parla di continuo, è un pericolo per tutti. Ma vorrei tanto arrivarci anch'io a quell'età con l'energia che ha lei. L'altra sera era semplicemente bellissima e le voglio un gran bene. Sarà una rompipalle, ma è l'unica nonna che mi resta e me la tengo stretta.

Oggi mio fratello ha avuto la conferma del rinnovo del contratto. In questi giorni ho cercato di rassicurarlo in tutti i modi, ma era normale che fosse teso. Beh, si è sciolto letteralmente dalla felicità e sono contentissimo per questo suo traguardo. Anzi, per un'oretta è stato giù di morale perché un suo amico non aveva ancora ricevuto nessun avviso. Poi tutto si è risolto per il meglio. Che gran cuore.

Stasera l'Inter ha vinto con un gol a dieci minuti dalla fine (El segna sempre Cruz!). Diciamolo, chi se ne frega del calcio (però ci godo su 'ste cose, concedetemelo), ma anche mio padre che era giù per la partenza del fratellone si è tirato su di morale.

E io? Io sono stato mazzulato al fantacalcio dalla morosa e mi sono rovinato la giornata proprio sul finire. 'Tacci sua...

martedì 16 settembre 2008

Fortuna

Fortuna: quella che ho avuto oggi, dopo aver passato lo scritto di spagnolo senza aver minimamente studiato (il massimo sforzo è stato vedermi "Tesis" di Amenabar, e mi è pure piaciuto). A suo modo è divertente, però. Agli scritti prendo sempre voti bassi e li supero per il rotto della cuffia. Agli orali vado benissimo e riesco a non rovinare la media. Solo che prendo dei cazziatoni terribili perché potrei puntare al 30, mi dicono ogni volta, se non facessi cagare nella grammatica. Intanto vado avanti.


Fortuna: la mia ragazza. Quella con cui oggi festeggio il settimo anno di fidanzamento. O, tecnicamente, l'inizio dell'ottavo anno. Non l'ho mai capito... né mi interessa farlo. Che faccio? La porto fuori a cena o compro il digitale terrestre per vederci l'Inter stasera? No, non ridete. Per lei sarebbe più romantica la seconda scelta.

lunedì 15 settembre 2008

Mani di fata

Una settimana fa sono partiti i miei genitori verso luoghi ignoti e inesplorati (Tunisia). Questo ha comportato due cose:
1) Totale relax per due settimane (2!!!)

2) Responsabilità nel non fargli trovare la casa in mille pezzi al loro ritorno.

Il punto 1 lo sto rispettando diligentemente. Anzi, forse mi sto pure rilassando troppo, dato che dovrei studiare un pochino di più.

Sul punto 2 potrei fare di meglio. Faccio i piatti con regolarità, ma è una cosa che mi piace, quindi non vale. Dovrei pulire casa. I bagni sono in condizioni poco igieniche e andrebbe data una spazzata in tutta casa. Senza considerare una lavata di pavimento ad almeno i due bagni, la cucina e la mia camera.
Non so da dove cominciare, non so come organizzarmi e non so se il lavoro finale sarà soddisfacente. Ma, come mi dico in questi casi: "Nessuno nasce imparato."
Quindi, al diavolo i piagnistei e sotto col lavoro.

Se al telegiornale sentirete parlare di un ragazzo annegato nella sua stessa casa non allarmatevi: sono io.

mercoledì 10 settembre 2008

Si va avanti

Ieri si è laureata una mia amica. Sono stra-felice per lei e spero che questo traguardo le apra nuove porte (tradotto: che possa andarsene da questa fogna di posto).
C'è una cosa che mi ha molto sorpreso quando ho presenziato alla seduta di laurea: ho assistito a tutta la cerimonia, ho fatto applausi, complimenti e tutto il resto. Ed è finita lì, serenamente.

Non mi sono venuti attacchi di depressione pensando che non ho ancora finito gli esami, non ho provato un pizzico di invidia (ovviamente a fin di bene) e non mi è venuto il magone pensando al tempo che è passato, a quello che avrei potuto fare in più, o se ho sbagliato in qualche mia scelta.

No. Sono andato lì, sono stato bene e sono davvero contento per l'ottimo risultato che ha ottenuto. I voti non si dicono, ma vi suggerisco che è un numero che intercorre tra il 104 e il 106. :P

Quindi? Quindi ieri è stato ieri, domani sarà domani e io ora sono qui a pensare al presente. Senza problemi.

martedì 2 settembre 2008

La vacanza

Il viaggio: fonti ben informate mi avevano avvertito che il viaggio sarebbe stato piuttosto stressante. Primo treno da Aversa per Napoli (20 minuti); secondo treno da Napoli per Lamezia Terme (sulle tre ore); terzo viaggio da Lamezia Terme per Tropea (un'oretta). Diciamo che i primi due viaggi sono andati bene. Il treno da Napoli per Lamezia aveva già un ritardo di venti minuti, ma pare abbia recuperato. Il problema è stato la terza tappa. Chiunque, e sottolineo CHIUNQUE, scenda a Lamezia in estate deve andare quasi sicuramente a Tropea o al massimo scendere in uno dei paesini che lo precedono. Quindi diciamo che c'erano un centinaio di persone ad aspettare il treno. Fin qui niente di male. Forse il viaggio sarebbe stato un po' scomodo, ma in un treno ci si entrava. In un treno normale, intendo. Non in un treno con due sole carrozze (su questo ero già stato preparato psicologicamente da una mia amica). E, ovviamente, la gente che vuole salire è quanto di più incivile che ci possa essere.
Fortuna vuole che io a furia di inciviltà mi sia fatto un po' le ossa (PARECCHIO le ossa!). Un gruppo di ragazzi sale e si ferma all'entrata del treno, piazzando le valigie, bloccando il passaggio e dicendo che non c'era più posto e già loro lì non riuscivano a muoversi. Guardo Titti, guardo loro, butto il trolley sul treno e aiuto la mia dolce metà a salire, spintonando, scalciando, insultando e via dicendo. Risultato? Gli stronzi volevano solo bloccare il passaggio. Il corridoio in mezzo, dove ci sono i posti a sedere era praticamente vuoto (quindi potevano spostarsi loro lì e lasciarci salire subito). In conclusione, arrivati lì, una simpatica ed educatissima famiglia romana ha fatto anche in modo che io e Titti potessimo sederci. Fanculo.
(al ritorno, grazie al cielo, hanno finalmente piazzato un treno più grande e si son potuti sedere tutti. Peccato che da Lamezia per Napoli il treno abbia fatto un'ora e mezza di ritardo -_-')

La casa: la nostra dimora era molto carina, niente da dire. Piccola, ovviamente, ma su due piani (sul soppalco di sopra ci si andava solo per dormire). Forse era troppo all'ombra ed era brutto stendere i panni fuori dove la gente passeggiava, ma la promuovo a pieni voti. E poi eravamo in un antico palazzo nobiliare del '700 completamente rinnovato, mica cazzi!

Il mare: beh, poteva anche esserci un mare ricoperto di sangue umano e sarebbe stato comunque più pulito di quelli che abbiamo da queste parti. Profondo dopo appena due passi, pieno di sassolini che ti si infilano ovunque (a cui però ci si abitua. Anzi, è molto più facile toglierli della sabbia) e affollato il giusto. Solo per due giorni è stato un po' sporco (schiuma che arrivava dalle navi lì vicino, credo), ma comunque magnifico. Abbiamo visto una medusa, un'altra è stata avvistata in lontananza e ho visto miliardi di pesci sott'acqua. Sì, perché in un raptus di follia ho deciso che dovevo imparare ad andare sott'acqua (non l'ho mai fatto e ne ho sempre avuto un po' paura). Alla fine, ho imparato a stare in apnea, a nuotare in diversi stili (da autodidatta e in maniera sicuramente rozza, ma ho imparato) e a fare il "morto". Non riesco ancora ad andare proprio sotto e scendere. Chi ha visto i filmati si è fatto grasse risate nel vedere i miei tentativi. Piscina, sto arrivando!

Aneddoti: le sparo in sequenza, tanto comunque non le capireste e anche se vi spiegassi non vi farebbero ridere, dato che non le avete vissute voi. Un saluto al proprietario, un gentiluomo che voleva rubarci l'anima. Un saluto al ragazzo che affittava i pedalò, da noi ribattezzato "il pedaliere", colpito da una maledizione che non lo fa uscire dal recinto che delimita la zona pedalò, se non per aiutare la gente a portarli in acqua. Siamo rimasti fino alle 19 di sera per vedere se uscisse, ma niente. La notte, da uno degli affacci di Tropea, abbiamo visto scorgere una lucina blu da quella zona. Mistero. Un saluto anche a "Piccola fame", la piccola panineria in cui siamo stati ben tre volte, alla faccia dei mille ristoranti/pizzerie. Possibile che non esistano Pub a Tropea? In compenso, c'era un ristorante che offriva i "Fagioli alla Bud Spencer"; non ho fatto in tempo ad andarci ed è il mio più grande rimpianto. Infine, un saluto alla TropeaMar, che ci ha fatto fare un giro per le Isole Eolie (con fermata a Stromboli, Lipari e Vulcano). Vedere lo Stromboli è meraviglioso (immagino l'Etna a questo punto!), un po' meno sapere che potevamo andarci di sera, in modo che si vedesse bene la lava e il vulcano fumante. Comunque bellissimo. A Lipari siamo stati poco; il tempo di un bagno e di vedere come abbiano "bucato" mezza isola per estrarre il pomice, prima che fosse vietata la cosa. Vulcano fa schifo. No, non fa schifo, ma puzza. Puzza come la Solfatara, per chi è di queste parti e vuole farsi un'idea. Potete dirmi fino alla morte che le acque lì fanno bene, che è salutare, ma per me puzza, punto e basta. In spiaggia ho visto un telo di Rey Misteryo steso. Volevo piazzarci quello mio di Batista sopra e poi picchiare chi lo stava usando, ma probabilmente era un bambino, quindi sarebbe stato troppo facile e ho evitato. Sul viaggio di ritorno, la cosa più bella (ne approfitto per l'ultimo saluto alla famigla del Mulino Bianco e a quella del Mulino Nero!): ero affacciato a guardare il mare e, puf, un delfino mi salta davanti agli occhi. Chiamo la Titti per farlo vedere anche a lei, temendo che fosse già andato via. Invece è rimasto lì a saltare per molto tempo, abbastanza per farci fare anche un filmato. Un'esperienza meravigliosa.

La vita di coppia: ho finalmente scoperto da che derivano i mostruosi ritardi delle donne. Credevo fosse un loro modo per farsi attendere e desiderare, invece no. Ho potuto "studiare" il comportamento femminile prima di uscire e ho capito qual è il problema. Per ogni cosa da fare ci mettono cinque secondi di troppo. Sommate questi cinque secondi per ogni piccola cosa che va fatta e vi troverete d'accordo con me. Garantito. Tra le altre cose, la Titti ha un culo spaventoso quando giochiamo a scopa (no, il mio non è culo. E' talento :P), è una perfetta donna di casa e riesce a integrarsi bene con me quando parto per la tangente (vedi storie inventate sul tizio del pedalò o i nomignoli che davo a chiunque vedessi). Crollava puntualmente ogni volta che dovessimo fare le scale per tornare al centro di Tropea e, spinta da me, ha iniziato anche lei ad andare sott'acqua, poco poco. E' fissata con le foto del piede sott'acqua per far vedere quant'è pulita e con i tramonti (avrà fatto centocinquanta foto solo di tramonti. Ammetto che alcune erano molto suggestive ma... centocinquanta!!!). Ci siamo divertiti a sfidarci al Fantacalcio (no, non guardate me. E' LEI quella fissata col calcio!) e a fare dei disegni alla Art Attack in spiaggia. Ha però uno di quei difetti che la convivenza fa per forza emergere: è pericolosa (o l'equivalente femminile di Martin Short, fate voi). Esempio: siamo a tavola e guardiamo la tv. Deve prendere il telecomando per cambiare canale e magari la mia mano è lì vicino. BUM. Mi graffia con le dita o mi colpisce con un pugno. Altro esempio: sono sdraiato in spiaggia o seduto. Vuole darmi un bacino a sorpresa, ma per la troppa foga mi tira una testata fortissima. Oppure: nuotiamo e io mi sposto di lato così ognuno va senza dare fastidio all'altro. Lei trova il modo di girarsi per tirarmi un calcio sulla pancia prima che possa evitarlo. Le prime due/tre volte ho fatto finta di niente. Le successive ho iniziato a innervosirmi. A fine viaggio, ho iniziato a rispondere colpo su colpo. Alla faccia delle donne che non vanno toccate con un dito. La mia era leggittima difesa!

Ho scritto un papiello lunghissimo di cui probabilmente non ve ne fregherà di meno, ma già so che io ogni tanto andrò a rileggermelo ricordando con nostalgia questi momenti. Perché ho davvero passato una vacanza stupenda. Grazie a lei.