venerdì 31 luglio 2009

Io e il nuoto.

Da un po' non trattavo l'argomento piscina. Stavolta, mi spiace per voi, mi tocca farlo. L'altro ieri ho fatto la mia ultima nuotata e poi stop. Se ne riparla a settembre, forse, impegni permettendo.
Scherzando, dicevo a tutti che l'ultimo giorno di piscina mi sarei commosso. E invece, faccio la mia ultima vasca, salgo le scalette, esco dall'acqua, lancio uno sguardo distratto alla piscina e, sbam, mi viene un groppo in gola tremendo.

Sono lì e guardo le cinque vasche e mi sento come se mi stesse passando tutta una vita davanti.
La vasca 5, quella in cui sono stato svezzato. Era Ottobre, sapevo a malapena tenermi a galla e andare timidamente sott'acqua. Senza troppi complimenti ti ritrovi nell'acqua gelida, impaurito e inizi a nuotare. Siete in tanti, l'istruttore più che darti qualche consiglio al volo non fa, anzi, sei lasciato in balia degli eventi. E' lo stesso istruttore che un anno prima aveva dato lezioni private a tuo fratello, prima che iniziasse il corso come assistente di volo. Ti senti davvero un incapace lì in mezzo, senza forze, con l'acqua che ti entra in bocca continuamente e la sensazione di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Ma hai deciso sin dall'inizio che non ti saresti fermato di fronte a niente. Pensi che andando avanti le cose miglioreranno, invece passa una settimana, due, ma ti senti incapace quanto prima. L'istruttore ti segue un po' di più e ti dice una cosa che ti illuminerà in futuro: "Sei un ranista". E' già un inizio, e ti tieni stretto a questo. Vai avanti... intanto guardi le altre vasche, con gente che ti sembra aliena per quanto nuoti meglio di te. Pensi che non arriverai mai a quei livelli... ma sotto sotto VUOI arrivare a quei livelli, quindi vai avanti. E ti accorgi che inizi a nuotare meglio, poi un po' meglio, poi un altro pò meglio. L'istruttore ti dice che sei migliorato nettamente, rispetto a prima quando sembravi "un tronco in mezzo all'acqua". A volte fa iniziare te per primo, come apripista. E, quando meno ci pensi, ti chiama e ti fa: "Tommaso, vai alla vasca uno."

Vai alla Vasca Uno, e dopo due secondi vorresti tornare indietro. Ti sembra che tutti rendano il triplo rispetto a te. Si nuota su due corsie e quando fai il dorso invadi continuamente l'altra, rischiando fratture cerebrali a ripetizione. Il nuovo istruttore è bravo, ma ti sei affezionato al primo, che infatti resterà il migliore. Però sei in ballo e continui a ballare. Se sei arrivato qui, puoi anche arrivare più avanti. Altrimenti, fa niente, è stato già un bel passo avanti. Poi ti accorgi che nella vasca 2, quella a cui dovresti ipoteticamente arrivare in caso di promozione, si può finalmente nuotare a rana. "Sei un ranista", ti ripeti, per darti forza. E migliori ancora. Niente più fiatone, niente più invasioni di corsia, nuotata sempre più veloce, gambe più potenti. Nella prima vasca sei rimasto quasi due mesi. Nella seconda ci sei da un mese scarso e ti dai tempo... finché l'istruttore ti chiama distrattamente e ti dice senza giri di parole di andare già alla 2.

E finisci in vasca 2. Il tuo traguardo. Pensi davvero che oltre questo punto non potrai arrivare, ma è già tantissimo. Finalmente nuoti liberamente a rana, che si rivela davvero il tuo stile migliore. Nel libero e nel dorso fatichi, ma quando nuoti a rana sei libero, talmente veloce da raggiungere continuamente quelli davanti a te che sembrano piantati in acqua. A volte getti uno sguardo alla vasca 5, a chi sta iniziando a nuotare per la prima volta. Li vedì impacciati e ti chiedi: "Ma anche io ero così? Non ci credo."
Poi si rompe qualcosa nella tua vita privata, qualcosa di così inaspettato da lasciarti davvero a terra. Ma ormai hai deciso che non devi mollare quando le cose vanno male. E la piscina ti aiuta a scaricare tutto, a dimenticare ogni problema. Quando nuoti sei libero. Nessuno ti può fermare. Nessuno può farti del male.
Ma devi fermarti lo stesso, per motivi di salute. E saluterai la piscina per un mese intero, con il nuovo istruttore che ti rivela tu fossi già pronto per la vasca 4, ma se ne riparlerà al ritorno.
E dopo un mese sei lì, forse un po' meno in forma, ma la cattiveria e la voglia che hai addosso è la stessa. Il tempo di recuperare un po' di fiato e sei in vasca 4.

Anzi, no, la vasca 4 è piena e ti spostano direttamente alla 3 per la prima lezione. La vasca 3. La vasca dei migliori. Non importa se quel giorno hai nuotato malissimo, se tutti erano nettamente più bravi e veloci di te. Sei in vasca 3 e ci sei arrivato con le tue sole forze, con la tua determinazione, con la tua voglia di farcela. Non sei un professionista, non sei un gran nuotatore, arriveresti ultimo persino in una gara di dilettanti, probabilmente, ma nonostante tutto ce l'hai fatta. Hai raggiunto il tuo obiettivo. Che era semplicemente quello di poter dire: "Credevo di potercela fare e ce l'ho fatta!"

Tutto questo mi è passato per la testa in quel momento, mentre lanciavo un ultimo sguardo verso l'acqua. Quante cose sono cambiate in questi mesi. Gente che ti ha deluso, gente che hai incontrato, amici che hai ritrovato, esperienze che hai avuto, cose belle e cose brutte.
E una nuova persona, che guardando per un attimo il frutto del suo lavoro ha capito che nulla è impossibile se si ha voglia di darsi da fare, se si ha voglia di raggiungere un obiettivo, se non ci si arrende al primo ostacolo. Se, semplicemente, ci si crede.

Non ditemi che non posso farlo.

lunedì 27 luglio 2009

Stronzo e cattivo

Tante volte, facendo qualche battuta un po' più velenosa o cinica, o compiendo qualche birbonata, affermo sorridendo: "Ma quanto sono stronzo/cattivo!"
Un po' lo faccio perché è vero, un po' perché adoro sentire la gente intorno a me che mi dice: "Ma no, non è vero. Sei buonissimo!"
Il che, mi rende anche più stronzo, a ben pensarci. Però è vero. Sono buono. Anzi, se mi guardo intorno, mi rendo conto che fondamentalmente ogni persona è buona.
Mio padre che fa tremila casini, mio fratello che è scontroso, la mia amica che vuole sempre fare di testa sua, gli amici che a volte spariscono e poi ricompaiono, le ex che sperano in un riavvicinamento.
A ognuna di queste persone potrei dire che è stronza per un motivo e, nello stesso momento, rendermi conto che sono stronze proprio perché sono buone.
E quindi? Come se ne esce? Semplice, non se ne esce.
Io sono stronzo, mio padre è stronzo, mio fratello è stronzo, gli amici/che sono stronzi, la mia ex è stronza. Probabilmente qualsiasi persona che incontro per strada è stronza per qualche motivo.
Ma non dobbiamo dimenticarci di una cosa: che bisogna essere stronzi nella vita, che si E' inevitabilmente stronzi nella vita.
Quello che dovremmo cercare di fare, più che altro, e capirlo e accettarlo.
Mio padre ha mille vizi, mi irrita, è stressante, invadente. E' stronzo. Ma è buono, e io gli voglio bene.
Mio fratello è scontroso, acido, rompipalle. E' stronzo. Ma è buono, e io gli voglio bene.
La mia amica vuole sempre portarci in mille localini alla moda, fare le quattro di notte, litiga col ragazzo per motivi idioti mettendoci tutti in imbarazzo. E' stronza. Ma è buona, e io le voglio bene.
Io sono insicuro, timido, paraculo, pigro. Sono uno stronzo. Ma sono buono, e mi voglio bene.

domenica 19 luglio 2009

I consigli di Zio Tomo

Per tutti gli amici, i conoscenti e quelli che a malapena mi conoscono: se dovete chiedermi o dirmi qualcosa, che sia la più stupida del mondo o la cosa più importante, se volete sapere come sto o informarmi di qualcosa o, sì, se avete voglia di spalarmi merda addosso, insulti, cattiverie o quant'altro, siete liberissimi di farlo.
L'importante è che facciate, o quantomeno proviate, a fare una qualsiasi di queste cose avendo le palle di venirmi a cercare (sapete dove abito) e di dirmele in faccia e senza nascondervi.

Altrimenti, e senza alcun rispetto, potete anche morire. E poi andare a fare in culo.

giovedì 16 luglio 2009

Vacanze e Shopping

Ci sono due cose che faccio subito dopo aver finito gli esami del semestre estivo: iniziare a comprare la settimana enigmistica e fare un po' di shopping per rinnovare il guardaroba, specie in ottica vacanze.
Per la settimana enigmistica no problem, anzi, ora sto in fissa con i rebus (i duelli con Bartezzaghi non hanno più il fascino di un tempo), con la cornice concentrica e il cruciverba senza schema.

Per lo shopping mi sono dato da fare questo pomeriggio. E ho scatenato l'inferno. Finora, infatti, per shopping intendevo farmi il mio bel giro accurato al Centro Commerciale, dare un'occhiata ai capi d'abbigliamento che mi interessavano e magari comprare qualcosa e tenere a mente qualcosa da prendere in un secondo momento. Stavolta ho preso solo una t-shirt straight from eighties, mooolto carina ma come al solito troppo ggiovane per la mia età (ma essendo nostalgica anni '80 ci sta, dai, e poi due/tre polo finalmente le ho).

Ma il mio obiettivo stavolta era un altro: prodotti per la cura del corpo. E abbiamo nell'ordine:

1) Colluttorio della Mentadent. E fin qui, siamo nell'ordinario, anzi, è una cosa per tutta la famiglia. Non ho preso anche il filo interdentale giusto perché non so usarlo e non voglio cavarmi i denti per sbaglio.

2) Gel esfoliante corpo della Nivea (alla camomilla). Ne ho già uno di gel esfoliante, ma di marca streuza. E io voglio fare le cose in grande.

3) Crema esfoliante per il viso "Peel Soft!" sempre della Nivea. Esfolia e purifica a fondo per una pelle morbida come pesca. Assieme a questo prodotto si suggeriva (ma direi quasi ordinava!) di prendere assieme anche un gel detergente, ma ho desistito... per due minuti.

4) Latte detergente + Tonico, 2 in 1. Deterge e tonifica per una pelle piacevolmente elastica. Sì, perché il viso non va lavato con creme troppo aggressive, fate attenzione, eh!

5) Maschera purificante all'argilla. Questa l'ho presa perché costava poco, non crocefiggetemi! Tra l'altro è tutta roba presa in un reparto prettamente femminile. Io fingevo di consultare una lista, come se stessi comprando qualcosa per terzi. E in questo ho sbagliato. Non devo vergognarmi di nulla. Io.

6) Un tagliacuticole. Inutile quanto fighissimo da usare. Devo fare pratica.

7) Dei bastoncini per cuticole. In pratica, prima di usare il tagliacuticole, si dovrebbe ammorbidire la pelle con dell'acqua, o usando qualche particolare olio (a cui arriverò in futuro, diamo tempo al tempo), e poi, con questi bastoncini far uscire il più possibile le cuticole, in modo da poterle tagliare via con più facilità.

E qui mi fermo, per ora. Per chi mi avete preso? Per un maniaco? Ora magari vi sembrerà di sì, ma in fondo l'ho fatto anche per divertimento, dai. Una volta tanto comprare 'ste stronzatelle non fa male, l'importante è saper regolarsi prima di spendere una fortuna per prodotti inutili.

...

Certo che la pietra pomice per i calli, la crema abbronzante, l'olio idratante all'aloe vera e il kit completo per manicure e pedicure non erano male. Oh, beh, li prenderò la prossima volta, via!

martedì 14 luglio 2009

Toh, è tornato.

Il tempo passa in fretta quando ci si diverte. Infatti mi sono divertito poco in questo mesetto, ma i risultati hanno ampiamente ripagato le aspettative.
C'è una domanda che si fa abitudinariamente quando ci si incontra o quando si rivede qualcuno dopo tanto tempo. "Come stai?" e uno, quasi sempre, risponde in automatico: "Bene, grazie. E tu?"

Due considerazioni:
1) E' una domanda del cazzo.
2) La risposta lo è ancora di più.

E' una forma di cortesia chiederlo, per carità, ma è una domanda davvero tosta da fare. Che ne sai di cosa ti dirà l'altra persona. Magari ha appena perso un parente, magari ha appena ricevuto brutte notizie, magari quella troia della sua ex lo ha lasciato, ecc.
Ma, sempre per cortesia, l'interlocutore non ti risponderà mai apertamente: "Mi va da schifo. Fanculo te e 'sta domanda del cazzo."

E quindi, vediamo un po'... "Ehilà, Tomo! Da quanto tempo non ti facevi rivedere! Come stai???"

Come sto, bella domanda, complimenti. Vuoi sapere come sto?

Sto bene.

Ma davvero. Ho dato altri tre esami, gli esami delle tre donzelle, mi diverto a definirli. Il primo superato dopo averlo seguito con una ragazza, il secondo dopo essermelo preparato con un' altra e il terzo studiato con mia cugina. Il quarto, lo scritto di spagnolo, non è andato. Devo trovare qualche altra ragazza con cui prepararlo, mi sa. Ora mi godo questa breve settimana di pseudo-relax, faccio dello pseudo-shopping e mi preparo allo pseudo-studio estivo, in attesa della tanto famigerata vacanza. C'è giusto un piccolo tarlo che mi angustia ed è proprio il fatto che ora sia giunto il momento del meritato riposo. Che faccio? Ho un po' paura di avere la mente troppo libera e ricascare in vecchi e stupidi pensieri che non mi servirebbero a niente. Devo riuscire definitivamente a concentrarmi sulla mia vita ed esclusivamente su quella, perché questo devo fare per andare avanti e raggiungere i miei obiettivi. I risultati qua sopra sembrano dimostrare che ci stia riuscendo, e anche molto bene, quindi sarebbe davvero da stupidi fare altri otto anni di passi indietro che purtroppo ho perso e non riavrò indietro. Meglio pensare a tutti quelli che ho ancora davanti, no?
Altri piccoli pseudo-aggioramenti. Questo sabato salgo a Roma, a incontrare alcuni carissimi amici, altri pseudo-amici e altri che potrebbero diventare nuovi carissimi amici o pseudo-amici. Forse, ma dico forse forse forse, a Settembre potrei iniziare a lavorare per il Servizio Civile, ho il colloquio il trenta di fine mese e incrocio le dita. Meglio prepararsi al peggio per avere già le spalle forti e coperte in caso di delusione, però ci spero davvero molto, non posso negarlo.

Che altro? Ah, mio padre è un co**ione. Mi piange il cuore a dirlo e gli voglio comunque tanto bene, ma tant'è...