domenica 31 agosto 2008

Sono tornato

E già vorrei andarmene via di nuovo.

A giorni qualche parolina in più sulla vacanza.
Stay Tuned.

giovedì 21 agosto 2008

In partenza

Domattina parto per Tropea. Una settimana di vacanza, in compagnia della mia metà, con la sperenza di divertirmi, rilassarmi e ricaricare le pile.
Vi risparmio i soliti saluti amichevoli e le raccomandazioni di rito. La cosa mi annoia e poi ho già salutato tutti (e la cosa più noiosa è stata proprio il Birra Moretti di ieri, a dirla tutta :P).
Quindi preferisco parlare d'altro: le Olimpiadi.
Parliamoci chiaro: le Olimpiadi sono una figata. Tutte le nazioni del mondo in gara, centinaia di sport (bum! In realtà non so quante discipline ci siano) e la speranza di vedere la nostra Nazione fare bella figura.
Quest'anno si sono svolte in Cina e, ahimè, la cosa si è notata. No, tranquilli, non parto con la solita filippica sulla situazione politica del paese e su quanto sia giusto o meno gareggiare lì (ovvio che è giusto gareggiare! Mi spiegate un atleta cosa cazzo se ne fotte della situazione politica dopo che si è rotto il culo per quattro anni?). E poi, se non si facevano in Cina si facevano da un'altra parte e, sorpresa sorpresa, le Olimpiadi sono una grande operazione commerciale! E io che credevo che non ci si guadagnasse niente. Scemo io.
Comunque, il fatto che si siano svolte in Cina si è notato per l'impressionante caterva di medaglie vinte dalla nazione ospitante. Nulla di imprevisto, dato che già quattro anni fa arrivarono secondi al medagliere (e di poco alle spalle degli Stati Uniti). La cosa strana è che ho visto gareggiare atleti cinesi in TUTTE le competizioni. Tutte. Dall'ippica alla pallanuoto, passando per il ciclismo. E se è normale che partecipasse almeno un cinese in ogni sport, mi è parso strano che inspiegabilmente l'atleta di turno fosse diventato bravo anche quando la disciplina non ha mai visto gareggiare cinesi decenti (la scherma? ma quando? l'atletica? eh? La pallanuoto? Ma se sanno a stento nuotare!). Senza contare che, qua e là, hanno avuto degli aiutini che non chiamo AIUTONI solo per educazione.
Ma va bene così. Sotto sotto è forse anche normale. Così come è normale, però, che abbia fatto una sonora risata quando si è infortunato il loro atleta di punta durante la gara di qualificazione. Massimo rispetto e dispiacer per l'atleta ma "ben vi sta" e aggiungo anche "vaffanculo".

Torniamo in Italia. Noi stiamo facendo il nostro dovere, senza infamia nè gloria (anzi, con gloria, via!). Come ogni quattro anni deludono gli atleti su cui i giornalisti puntano morbosamente gli occhi addosso (Howe, Cassina, Montano in parte, il calcio, un po' la pallavolo femminile, ma lì le troie se la sono cercata, come gli azzurri di Casiraghi), mentre si confermano i soliti noti (Vezzali=Respect!) e gli outsider (che forse vanno bene proprio perché non gli si mette pressione addosso?).
Mentre scrivo, Schwazer ha vinto un oro importantissimo nella marcia. Chi mi legge sa di cosa sto parlando: "Il chiagni e fotti funziona sempre!" :P

Dulcis in fundo: adoro le Olimpiadi perché per due settimane mi fanno capire quanto il calcio sia lo sport più brutto e noioso del mondo, anche se non riesco poi a staccarmene quando inizia il campionato. E, soprattutto, adoro le Olimpiadi perchè ogni giorno riesci a diventare il massimo esperto dello sport che stai guardando, che sia nuoto sincronizzato, Bmx, softball o vela.
E a proposito di vela: ma avete visto quanto è brava ad andare di boma la Sensini? Io per un giorno sì. :D

lunedì 18 agosto 2008

Il maratoneta

Stamattina, verso le 9/9e30, sono sceso per andare a comprare una ricarica per il cellulare. Mi piace uscire di casa e farmi una salutare camminata, mi fa stare sereno. Arrivo al bar di fiducia e, orrore, è chiuso.
Beh, siamo in Agosto, è anche normale. Mi reco nell'edicola di fiducia: hanno finito le ricariche Vodafone. Rifletto un attimo: posso tornare a casa e magari uscire più tardi con la macchina o continuare il giro cercando qualche tabacchi o bar aperto che abbia le ricariche. Opto per la seconda. Fa caldo, ma non caldissimo, c'è molta ombra e ho voglia di fare una passeggiata.
Proseguo. Uh, ecco un tabacchi! Ops... chiuso per ferie anche questo. Vabbè, torno indietro e vado nell'altra direzione. Ci sono un edicola e un tabacchi, almeno uno dei due sarà aperto, giusto?
Giusto?
No, sbagliato! Chiusi. Il sole ora inizia a battere forte e sto sudando, ma ormai è una questione di principio. Vado avanti e memorizzo mentalmente i prossimi bar/tabacchi/edicole potenzialmente in zona. Decido di fare un giro circolare, in modo che l'ultimo bar che c'é sulla strada del ritorno sarà la mia ultima spiaggia. Sono in un lago di sudore. Bar! Chiuso. Tabacchi! Chiuso. Edicola! Chiuso.
Mi arrendo, torno indietro. Hey... c'è quel bar lì che... ma no, sarà chiuso, tanto.
Aperto. Appunto.
Faccio la ricarica, la tipa dietro al bancone mi guarda preoccupata notando il sudore che mi esce da tutti i pori e finalmente posso tornare a casa (che era parecchio lontanuccia, a dire il vero).
Rientro e controllo il telefonino. Ricarica effettuata e riattivati i messaggi gratuiti, perfetto.
Oh, un altro sms: "Ciao tesoro. Stamattina hanno scalato anche a me i soldi e non posso mandare più sms. Puoi farmi tu una ricarica?"

"No."

giovedì 14 agosto 2008

Hot In The City!

Se per due settimane fa un caldo a dir poco bestiale e poi vieni a sapere che proprio il giorno di Ferragosto è previsto maltempo... beh, scusate il linguaggio scurrile ma: "Perdindirina!"

In realtà mi girano a dismisura le palle, ma meglio utilizzare il self-control e prenderla con filosofia.
Che poi, più che con filosofia, ho tanto l'impressione che la sto prendendo nel culo.
E che cazzo!

lunedì 11 agosto 2008

Vomitino

Poche ore fa ho accompagnato la morosa a correre in un parco. Ne ho approfittato per fare gli addominali su una panchina durissima, per prendere un po' d'aria fresca e per fuggire da casa (c'è la nonna! c'è il cane della nonna! c'è mio padre che ha comprato le pantofole nuove che strusciando a terra mi fanno venire i brividi!).
Com'è come non è, la morosa inizia a correre e io inizio gli addominali. Dopo una decina di minuti lei torna esausta ma dice che continua almeno a camminare (poi scoprirò che ha fatto altri sei minuti di corsa, brava cocca!).
Io riprendo. Sento uno strano rumore. La prima impressione è che sia qualcuno che trascina della legna a terra. Alzo lo sguardo è noto che sul retro del parco c'è ammassata molta legna. OK, sarà qualcuno che la sta portando. Intanto il rumore continua. E continua. E continua.
E a pensarci bene non mi sembra mica il rumore di legna trascinata. Anzi, sembra il rumore di qualcuno che vomita. Mi sporgo nuovamente e vedo un ragazzo che sta rigettando l'inverosmile.
Oh, beh, capita. E' capitato anche a me. Capita a chi è poco allenato o a chi semplicemente per un giorno ha corso troppo.
Lo guardo e mi ipnotizza. Vomita lo spruzzo. Si ferma per due secondi. E poi vomita un altro spruzzo enorme. Più e più volte.
Ripenso al fatto che sento questo rumore già da un po' e mi chiedo: "Ma questo qui quanto cazzo sta vomitando?"
Comincio anche a chiedermi se non sia il caso di andare a dargli una mano, ma poi ci ripenso e riprendo a fare gli addominali. E continuo a sentirlo.
Vomita. Vomita. Vomita. Un fiume in piena. Poi, finalmente, la smette. Forse è morto, forse è andato via, forse si è prosciugato da solo. Non ne ho idea e non lo voglio sapere.

Però, cazzo, mi sta bene che uno vomiti se è poco allenato e si sforzi troppo. Mi sta bene che si senta particolarmente male e vomiti molto (ah, quanti bei ricordi passati...). Ma quello che non capisco è perché uno prima di andare a correre si mangi l'impossibile. Perché la quantità di vomito che ha generato quel ragazzo me la sognerò stanotte.
E mi sveglierò urlando.
O vomitando.
O tutte e due.

sabato 2 agosto 2008

Un po' di cose...

Da lunedì sono in vacanza, come avevo cripticamente lasciato intuire dal post intitolato "26" (come il voto che ho avuto? Boh... mah...).
L'inizio perfetto per godersi il riposo: esami andati bene, genitori partiti, casa libera e una gran voglia di fare tante cose.
In pratica, non ho avuto un minuto libero in questa settimana, ma cavoli quanto mi sono sentito vivo! Anche oggi avrò un bel po' da fare e forse solo domani potrò avere una giornata piena di riposo (ma nemmeno, torneranno i miei...).
Non lo dico per scherzare, ma questa settimana è sembrata durare un anno e mi sono capitate tante piccole cose che mi hanno fatto capire quanto sono cresciuto: dentro e fuori.
Beh... fuori lo si può vedere chiaramente, basterebbe la calvizie che avanza minacciosa per dimostrarlo (Stone Cold, I'm Coming!).
Quanto sono cambiato dentro è una cosa che invece mi ha stupito. Non so come potrei dirlo (forse non dovrei essere nemmeno io a dirlo), ma sento di essere più forte, più determinato, più deciso. E' difficile da spiegare, vi pongo due esempi, uno facile e l'altro difficile. Decidete voi quale vi è più chiaro.
Facile: la settimana enigmistica. Chi mi conosce bene sa quanto sono dipendente da quel maledetto giornaletto settimanale. I miei duelli con Bartezzaghi sono ormai storici, al pari di quelli tra Batman e Joker. Ma vi confesso che il mio amore proibito è la cornice concentrica (che?). Comunque, per farla breve, il bello nel fare i cruciverba di ogni tipo sta proprio nel fatto che è una sfida con te stesso. Puoi trovarti davanti schemi facili o schemi difficili, mai schemi impossibili. Prima mi buttavo sui facili, ne provavo alcuni difficili e amen. Adesso, invece, mi annoio da morire a fare quelli facili e affronto ogni tipo di gioco difficile. Anche se non ci capisco una mazza o non so da che parte cominciare, mi piazzo lì e cerco di risolverlo.
Può sembrarvi una stronzata. Mi correggo, E' una stronzata. Ma sono quei piccoli cambiamenti che si notano. Anche se non si notano.

Difficile: come ho detto sopra, gli esami sono stati soddisfacenti questo semestre. Lo scritto di inglese e filato via al primo colpo. Quello di spagnolo e quello di letteratura inglese, al contrario, hanno avuto bisogno del secondo round per essere messi al tappeto. Gli esami si superano e non si superano, capita. Il vecchio Tomo, a una bocciatura, si lasciava prendere dallo sconforto, dalla delusione e si lagnava di non riuscire a combinare niente di buono. Il nuovo Tomo, con molta serenità, ha assorbito la botta, ha fatto autocritica, si è migliorato dove aveva delle lacune e ci ha riprovato in maniera più determinata della precedente. Risultato: entrambi superati.

Non era poi così complicato, no?
E' come scalare una montagna. Credi di non poterlo fare, probabilmente cadrai molte volte, forse non ci riuscirai e ti arrenderai. Ma almeno ci avrai provato e non avrai rimorsi.
Quindi, voi fate quello che volete, io comincio a salire.

...

Però qualcuno resti giù. La mia carcassa non si sposterà da sola quando sarò precipitato. :P

L'addio

E' sempre così. Quando si apre un blog si vorrebbe spaccare il mondo e si ha voglia di aggiornalo ogni tre minuti.
"Ora commento questo!" "Ora dico la mia su quest'argomento!" "Ora racconto quell'aneddoto divertente che mi è successo anni fa!"
Poi, piano piano, ti passa un po' la voglia, non sai cosa scrivere e lo aggiorni saltuariamente.
A volte ti scordi addirittura di averlo un blog e passi giornate intere lontane dal pc.
Ecco, arrivati a quel punto, io credo sia meglio chiudere baracca e burattini e porre fine a qualcosa che non sento più mio.
Pochi piagnistei, questo blog chiuderà.

...

Nel 2018.